Qual è il prezzo della verità? A cosa devi rinunciare per poter essere te stesso? Vale la pena dire ciò che pensi, se questo comporta essere allontanato? A quali compromessi preferisci scendere, pur di non essere escluso dal branco?
Queste le domande cruciali che più o meno consciamente ci troviamo ad affrontare nelle nostre relazioni interpersonali.
Porta l’attenzione a quanta verità c’è nelle tue parole, e a quanta non verità, quanta ipocrisia, camuffata da educazione, gentilezza o rispetto si nasconde dietro le tue apparenti buone intenzioni. Troppe volte rinunciamo ad esprimere chiaramente ciò che pensiamo veramente su una persona, privandola così dell’utilissima opportunità di entrare in contatto con parti di sè che difficilmente incontrerà da sola, e impedendo al rapporto di crescere e approfondirsi.
Ci si nasconde dietro la paura di offendere o di ferire l’altro, e non ci si rende conto che il reale motivo dei nostri silenzi, o della mancanza di totale verità nelle nostre parole dipende per lo più dal bisogno di essere accettati, dalla conseguente paura di essere rifiutati, da viltà e mancanza di coraggio.
Inoltre, saper dire la verità senza ferire è un’arte comunicativa che si impara allenandosi duramente: molto più semplice è non dirla affatto, per evitare di ferire. Quest’abitudine è così radicata che ormai dire ciò che si pensa, se è in contrasto con il sentire dell’altro, è sinonimo di maleducazione, cattiveria, mancanza di sensibilità o tatto! Niente di più assurdo.
La via è essere veri, perseguire il vero, pensare, dire e fare coerentemente al proprio personale sentire. Lo scambio con l’altro deve fondarsi sul rispetto delle reciproche verità, ma mai dovrebbe comportare il rinunciare a sè, non se il motivo è la paura del conflitto, la paura del confronto, la paura di rimanere soli.
Saper comunicare le proprie emozioni è alla base della salute.
Imparare a esprimere la propria verità senza giudicare l’altro è un’arte che può e deve essere imparata.
Franca Soavi
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2019